Z A G R A
NON MORIRÒ IN QUESTA VALLE ARIDA
Camminerò ancora a piedi scalzi.
Ed il mio passo riconoscerà
il bianco della pietra d’Istria
e lo scricchiolìo dell’assìto del molo.
Ascolterò il crepitìo pungente
degli aghi di pino
che cedono al mio avanzare.
Profumo di ràgia.
Fragore di cime lasche
che trattengono scafi a riposo.
Tintinnìo di sàrtie
al ritmo sordo della risacca.
Onde lunghe,
tremuli riflessi di luna.
Il pizzicare asciutto del sale
portato sul viso dal vento di ponente
traccerà nuove rughe
di una nuova vita.